Tra i premiati della quinta edizione del “Caruso Tribute Prize” spicca il nome di Angelo Maietta, professore universitario, avvocato e consigliere giuridico in materia di comunicazione strategica e alla definizione dei piani di attuazione della Misura cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali, a supporto delle Esigenze Istituzionali del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Di seguito la motivazione che ha accompagnato il riconoscimento assegnato ad Angelo Maietta: “Per l’altissimo spessore umano e professionale, per l’impegno costante profuso al servizio dell’attività forense e di quella accademica, per i rilevantissimi e prestigiosi risultati ottenuti nel corso di una luminosa e lunga carriera di successo. Una straordinaria preparazione culturale, unita a una limpida integrità morale, gli hanno consentito di migliorare e innovare le complesse e articolate materie che hanno visto il suo proficuo intervento: dal mondo del diritto, a quello della comunicazione e dei mass media. Talento multiforme, indomito zelo e vibrante passione lo hanno reso preziosissimo punto di riferimento, saggia guida e carismatica fonte di ispirazione per intere generazioni di professionisti”.
Ideato da Dante Mariti e prodotto dalla Melos International, il “Caruso Tribute Prize” si è tenuto di recente a New York, presso l’Istituto Italiano di Cultura, con il sostegno del Consolato Generale Italiano, a coronamento delle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Enrico Caruso. Alla vigilia della messa in onda della kermesse, prossimamente su Rai Italia e RaiPlay, Agenzia di Stampa Internazionale ha incontrato Angelo Maietta.
Angelo, lei è uno dei premiati dell’ultima edizione del Caruso Tribute Prize, che effetto le fa?
Sono molto contento e, soprattutto fiero. Ma non tanto per il premio in sé ma per quello che esso rappresenta in termini identitari: l’italianità. La nostra meravigliosa Italia, da tanti criticata ma da tutti desiderata. Ovunque andiamo nel mondo siamo considerati talenti geniali. Ecco: Caruso è la cartina di tornasole, una delle tante in verità, che racconta chi siamo. Ed io raccolgo questo premio con la pelle d’oca e con la devozione e la responsabilità di chi conosce la storia di Caruso che vive oltre i ritmi del tempo e nei sentieri della memoria del mondo intero.
Come riesce a conciliare il suo rinomato percorso come avvocato e professore universitario con quello legato al mondo televisivo?
In realtà quello che faccio per la tv e con la tv non è altro che portare le esperienze professionali e l’approfondimento scientifico ed accademico in maniera sciolta e fruibile per tutti, inventando format o aiutando altri a farne, seguendo un metodo di lavoro e culturale rodato nei settori innanzi descritti. E’ come il principio dei vasi comunicanti: la mia vita è fatta di continui feedback tra loro dialoganti secondo un trinomio collaudato: sapere-divulgazione-leggerezza.
Sappiamo che, di recente, ha ricevuto un incarico di cui va particolarmente fiero…
Sono stato nominato consigliere giuridico in materia di comunicazione strategica e alla definizione dei piani di attuazione della Misura cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali, a supporto delle Esigenze istituzionali del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. E’ un incarico, a titolo gratuito, molto prestigioso ma anche di grande responsabilità perché si innerva su tematiche futuristiche oltre che attuali. Insomma, non mi annoio e cerco sempre di mettere a disposizione la mia professionalità al servizio delle istituzioni e del Paese, senza alcuna velleità. Per me fare ciò che mi piace è un assoluto privilegio.
Il 2024 è quasi giunto al termine: un bilancio temporaneo?
Beh, il bilancio, senza falsa modestia, è assolutamente positivo. Abbiamo realizzato con la mia squadra di autori, di conduttrici e di produttori, 12 format di successo in onda su canali nazionali ed internazionali. Faccio l’avvocato in contesti e materie molto soddisfacenti. Sono professore di ruolo in un ateneo, l’Universitas Mercatorum di Roma che è parte del primo gruppo di università digitali in Italia e in Europa. Posso non essere contento? E poi, in ultimo ma come prima cosa in assoluto, sono papà di una bimba di quasi 5 anni, Ludovica, che è il regalo più grande che abbia ricevuto dalla vita e per la quale sono riconoscente a Dio. Non ho le parole giuste per definire il sentimento e la sensazione di grazia che io ho nell’avere l’abbraccio della mia bambina, il suo sorriso: mi fermo perché l’emozione mi impedisce di continuare. E ringrazio mia moglie che si dedica a nostra figlia, sacrificando quotidianamente se stessa.
In futuro quali altri traguardi le piacerebbe raggiungere?
Il futuro. Un sostantivo molto complicato. Io non corro dietro a nulla. Ciò che arriva farò. Una cosa è certa però, il mio motto è: se non alzi gli occhi al cielo crederai sempre di stare nel punto più alto. Beh, io guardo solo ed esclusivamente al Cielo e se non lo tocco non importa, avrò comunque camminato tra le stelle.